E’ un argomento sicuramente di delicata e non facile trattazione, e diciamocelo, ci vuole anche un certo coraggio ad affrontare argomenti data la forte credenza che molte persone racchiudono nella chiesa,negli angeli, in Dio. Infatti nella Sacra Bibbia, ci sono elementi che farebbero pensare ad un antico contatto tra alieni ed esseri umani, interpretato poi nel corso degli anni in maniera molto differente. Già il famoso e dibattuto Sitchin, amato e odiato per i suoi studi, aveva riportato nelle sue traduzione delle tavole sumeriche, questi eventi straordinari di antica interazione con esseri di altri mondi con il genere umano, alieni conosciuti con il termine di Anunnaki, ovvero letteralmente “coloro che sono venuti dal cielo”. Ed è proprio così che, Mauro Biglino, studiando la bibbia non nella sua interpretazione, ma nel suo significato letterale, e presentando il tutto nel suo primo libro” Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia” e il sequel “Il Dio alieno della Bibbia” ha ritrovato agghiaccianti somiglianze e analogie con quanto tradotto da Sitchin.
Gli Elhoim, con questo nome venivano indicati “coloro che sono venuti dal cielo” nella Sacra Bibbia, coloro che ci avrebbero fatto “a loro immagine e somiglianza”. Biglino mette in evidenza molti punti interessanti nel suo trattato e in questo articolo voglio solo darvi un’anticipazione del suo lavoro. Un elemento in evidenza apparentemente secondario, oltre al fatto che noi siamo stati formati da un particolare materiale estratto da questi Elohim, è una particolare attrazione verso gli aromi e agli odori che avevano questi Elhoim. La bibbia parla proprio di come fossero precisi nel dire all’uomo come produrre questi aromi. Le sacre scritture però li interpretano come piacevoli, mentre nel “vero” significato, questi aromi sarebbero “calmanti”, tipo dei tranquillanti. Un odore particolare che gli Elohim preferivano, era l’odore della carne bruciata(e da qui l’agnello sacrificale).Cosa potrebbe significare? Biglino riporta un collegamento: dalle testimonianze degli astronauti, lo spazio ha un odore simile alla “carne bruciata”, quindi in un certo senso a questi “esseri” piaceva risentire questo odore, che li faceva sentire a casa(la NASA stessa avrebbe commissionato una industria di profumo Britannica a riprodurre questo tipo di odore per addestrare e abituare gli astronauti).Sorpresi? Non è finita. Famoso è il passo in cui Mosè parla sul Monte Sinai con Dio e gli chiede di mostrare la sua potenza. Così, quella che viene chiamata la “Gloria di Dio”, viene tradotta da un termine ebraico preciso, ovvero, Kevod, che indica un oggetto “pesante e potente”, tanto che questo Elohim (Dio) avverte Mosè di nascondersi dietro una roccia per evitare che il Kevod gli facesse del male. Successivamente Mosè scende dal monte con il viso bruciato. Altri elementi importanti, secondo Biglino, si possono osservare nella storia dell’Eden, il paradiso terrestre di Adamo ed Eva, di cui tutti sappiamo la storia. La bibbia ci dice dalla traduzione letteraria che ad Eva era stato proibito di mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male che si trova al centro dell’Eden. Ma c’è un problema: dalla Genesi si legge che Dio piantò al centro dell’Eden l’albero della vita e Eva mangiò il frutto dell’albero al centro del giardino, quindi è una grande contraddizione. Secondo la tradizione religiosa, dopo aver mangiato questo frutto, Adamo ed Eva hanno iniziato a distinguere il bene dal male. Biglino invece evidenzia come in quei passi non ci sia il concetto di divisione tra bene e male. Infatti negli antichi scritti ebraici ricorre un preciso schema: tutte le volte che si vuole usare il concetto di distinzione si usa una terminologia precisa, cosa che manca in questi passi. Che dire un libro che, a mio parere, è assolutamente da leggere, per capire che forse, quello che ci hanno sempre raccontato, ha un significato un tantino diverso. A seguire l’intervista all’autore Mauro Biglino.
Signor Mauro Biglino,utore del libro “Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia” e il sequel “Il Dio alieno della Bibbia”, grazie per avermi concesso questa intervista. Vorrei iniziare con una semplice domanda, molto banale ma io credo molto efficace: solitamente la gente vuole trovare gli alieni scrutando il cielo, quale intuizione l’ha spinta a trovarli nella bibbia?
Innanzitutto grazie per l’interesse nei confronti del mio lavoro. Con molta semplicità devo dire che non si è trattato di una intuizione, ma del risultato di molti anni di traduzioni effettuate sul Codice masoretico di Leningrado. Gli incarichi professionali che mi sono stati a suo tempo affidati dalle Ed San Paolo prevedevano appunto che io facessi le traduzioni letterali: da queste è emersa nel tempo l’immagine sempre più chiara di una molteplicità di individui che hanno agito sul pianeta e sullo scacchiere mediorientale. Hanno fatto ciò che ho iniziato a descrivere nei due libri e che ancora sto scoprendo mentre proseguo nelle traduzioni che ora faccio esclusivamente per me perché, dopo la pubblicazione del primo libro, non ho più ricevuto incarichi dalla casa editrice cattolica, come era inevitabile. In sostanza invece di trovare gli alieni in cielo li ho trovati descritti nell’Antico Testamento. Ricordo bene la parole di Mons, Corrado Balducci quando disse “gli UFO esistono e la Bibbia li conosceva”. Lui ovviamente da uomo di chiesa quale era non si spinse a dire che furono proprio gli alieni ad essere divinizzati e poi trasformati nella immagine del Dio unico e trascendente, ma la Bibbia è chiara anche a questo riguardo.
Nell’affrontare questo delicato argomento, non ha temuto per un momento, che le capitasse la stessa cosa che è capitata a Sitchin, ovvero di essere accusato dalla comunità scientifica di aver tradotto le tavole secondo la sua personale interpretazione e di essere una specie di “folle”?
Per ora non mi è ancora successo anche se nei miei libri ci sono scritte e documentate cose difficilmente accettabili per la tradizione dottrinale, ma non poso farci nulla, io pubblico ciò che leggo nell’ebraico, usando dizionari curati da rabbini, o studiosi ebrei, e pubblicati negli USA e in Israele. Ho scelto di lavorare sul Codice di Leningrado proprio per non essere accusato di avere scelto codici facilmente addomesticabili. Quello di Leningrado è il Codice accettato universalmente e da esso derivano le Bibbie che tutti noi abbiamo in casa. Ho ricevuto una quantità innumerevole di insulti e minacce ma nessuna contestazione vera sulle traduzioni. Sono ben consapevole di non possedere la verità e per questo motivo pubblico nei libri i versetti in ebraico con la traduzione letterale: tutti possono così controllare - o far controllare - ciò che dico. L’importante è essere sempre disponibili a mettersi in discussione ed è proprio ciò che faccio con la mia scelta metodologica. D’altra parte uno studio attento sulle modalità con cui si è formata le Bibbia nei secoli non può che farci concludere che su quel libro “sappiamo di non sapere”, quindi proseguiamo nella ricerca e nella formulazione di ipotesi che delineano un cammino che si va identificando con una certa precisione.
Viene da una famiglia cristiana? So quanto sia difficile provare a spiegare qualcosa così radicato nelle persone credenti che hanno la classica visione del divino, se si come hanno preso i suoi studi?
Vengo da una famiglia cristiana che, conoscendomi, ha preso molto seriamente i miei studi, quindi le domande che io ho posto innanzitutto a me stesso sono state fatte proprie anche da chi mi è vicino. D’altra parte dico sempre nelle conferenze che faccio in tutta Italia che se anche si dimostrasse vero ciò che scrivo, per un uomo di fede “solida” non cambierebbe nulla: Dio continuerebbe ad esistere e “quel libro” con i nuovi significati sarebbe comunque il libro che Dio ha scelto e voluto come strumento da dare all’uomo per arrivare a lui. Questo mi è stato detto anche da un ebreo dopo una conferenza fatta a Firenze. Ma questo attiene alla fede e alla visione di Dio, un tema di cui non mi occupo perché di Dio non so nulla e quindi non ne parlo mai, ascolto quelli che sanno o dicono di sapere.
Sitchin parla di Anunnaki arrivati sulla terra in cerca di oro, creando con non pochi sforzi l’operaio perfetto addetto a scavare nelle miniere, combinando il loro DNA con quello degli ominidi presenti all’epoca sulla terra. In breve, dagli studi che lei ha effettuato ha trovato analogie? Secondo lei il periodo storico è lo stesso e si tratta degli stessi “esseri”?
Partendo dalla Bibbia devo dire che il periodo storico non è ricavabile mentre nel libro appena uscito ,IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA, analizzo i due racconti della cosiddetta creazione dell’uomo e le analogie con i racconti sumeri sono davvero sorprendenti: direi che si parla veramente degli stessi esseri. Nei libri documento come la Bibbia con ogni probabilità racconti l’evento sia dal punto di vista del DNA degli Elohìm/Aunnaki (TZELEM) che da quello degli ominidi già presenti sul pianeta (AFAR). Anche per la Bibbia siamo stai “fatti “ per servire quei signori e gli interventi da quelli effettuati sono stati molteplici… si analizza il tutto fino a scoprire che Adamo ed Eva probabilmente non sono i progenitori dell’umanità e che Noè era un figlio diretto dei signori venuti dall’alto.
Secondo lei la chiesa ha ulteriori elementi? Il Vaticano sa e non parla, per preservare la sua posizione ovviamente, o crede effettivamente che l’interpretazione della bibbia sia quella giusta?
Io penso che il Vaticano sappia TUTTO. Sono troppi i convegni che organizza sul tema della vita aliena; ho citato prima mons. Calducci che aveva proprio il compito ufficiale di studiare questo tema; il direttore della specola vaticana ha detto pubblicamente che dobbiamo prepararci all’incontro con i fratelli provenienti da altri mondi; investe in un radiotelescopio che ha come finalità la ricerca nello spazio di pianeti potenzialmente abitati… insomma io penso che le gerarchie si stiano preparando a gestire l’informazione nel momento in cui non sarà più possibile tenerla velata come è stato fatti fino ad ora..
C’è un Pianeta x anche nella bibbia?Ci sono elementi che farebbero pensare a un prossimo “ufficiale” ritorno sulla terra di questi esseri?
La risposta è no in entrambi i casi. Nell’Antico Testamento non si fa riferimento a pianeti di provenienza e non ci sono indicazioni attendibili e concrete circa un possibile ritorno. Per la verità nel libro analizzo una possibile provenienza dei nefilim basandomi sul significato del termine in aramaico, ma si tratta di una ipotesi. Alcuni interpretano in senso ufologico la promessa del ritorno di Gesù ma il tema qui esula dalla concretezza dei testi più antichi e richiederebbe una trattazione a parte
Per concludere signor Biglino, qual è la sua posizione su quella che è l’idea attuale di ufo e presenze extraterrestri?
Non sono un ufologo, non mi occupo di ufologia, non hi mai visto nulla nei cieli e non so nulla di razze aliene, salvo le tre che sono citate nella Bibbia e di cui parlo nei libri: Elohìm (i signori dell’alto), i Ghibborim (gli incroci con le figlie degli uomini) e i Nephilim (i giganti dotati anche di sei dita per ogni arto). Preso atto che esistevano allora non posso far altro che mantenere aperta la possibilità molto concreta che ci siano anche ora.
Articolo e intervista a cura di Eclissi del Mondo
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