Gli astronomi del progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), hanno esplorato al di fuori della Terra nella speranza di catturare un qualche tipo di segnale radio che potrebbero dimostrare l'esistenza di civiltà aliene intelligenti. Tuttavia, uno scienziato, che ha dedicato 30 anni al progetto SETI, crede che dare un nuovo approccio al progetto può aiutare a trovare la prova di civiltà intelligenti extraterrestri in modo molto più semplice.
Il fisico, cosmologo e astrobiologo Paul Davies ritiene che gli scienziati del SETI potrebbe avere una migliore possibilità di trovare vita intelligente aliena sulla Terra. Davies ha proposto al gruppo di lavoro del SETI di allargare l' area di ricerca e di includere o considerare la Terra come possibile luogo di presenza di civiltà intelligenti extraterrestri. Racconta la sua teoria di antichi alieni che avrebbe potuto essere nella Terra prima l'esistenza dell'umanità. Si presume che questi alieni avrebbero potuto lasciare alcune impronte durante la loro permanenza sulla Terra. Davies è convinto che questo tipo di ricerca porterà a qualcosa di concreto e si incastrerà con la ricerca di captare segnali dal cielo. Quindi anche il SETI inizia a guardare le tracce nella storia. Che riescano (almeno loro, visto che sono "uomini di scienza") a convincere la comunità scintifica che ci sono tracce della presenza aliena nella storia? Spesso ho affrontato questo argomento sul blog ma logicamente se a dirlo fossero quelli del SETI la cosa avrebbe senza dubbio molta più risonanza.
Articolo a cura di Eclissi del Mondo
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