Una nuova metodologia per la ricerca di vita aliena su esopianeti è stata proposta da un Gruppo di lavoro internazionale rappresentato dal Centro Aerospaziale Tedesco, SETI, la NASA e quattro università. La possibilità di trovare forma di vita aliena è sempre più in aumento e il numero di pianeti extrasolari e la possibilità di essere scoperti si sta incrementando vertiginosamente.
Gli esperti dicono che anche se usando la logica, si sta cercando la vita su pianeti simili alla terra, sarebbe anche possibile che la vita si sia sviluppata in condizioni alternative (finalmente ci sono arrivati). Sono stati proposti due diversi indici nel classificare i pianeti extraterrestri, un indice di somiglianza della Terra (ESI, Earth Similarity Indesx), come le caratteristiche del pianeta e un indice di Abitabilità planetaria (PHI, Planetary Habitability Index) ovvero analisi dei parametri fisici e chimici che potrebbero ospitare la vita in mancanza di un ambiente simile a quello terrestre. Esempio di forme di vita che si possono trovare sulla Terra che non sono dipendenti dall'ossigeno ossigeno e acqua sono termofili che possono fabbricare energia dai composti di zolfo dei vulcani sotterranei. A mio avviso, l'uomo ha la pretesa, l'egocentrismo e l'egoismo che se una cosa sulla terra funziona in un determinato modo, deve funzionare così ovunque! E chi l'ha detto? Chi l'ha detto che non esistono forme di vita che riescono a sopravvivere indipendentemente dall'acqua o dall'aria? Se diventassimo meno egoisti e meno arroganti, la ricerca andrebbe in ben altre direzioni e il nostro pianeta ne avrebbe certamente solo conseguenze positive.
Articolo a cura di Eclissi del Mondo
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