Shadowbox Effect La teoria dei canali di acqua su Marte

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venerdì 7 ottobre 2011

La teoria dei canali di acqua su Marte

disegni dei canali fatti da Percival Lowell
In una importante scoperta , immagini scattate negli ultimi cinque anni dalla camera High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) a bordo del NASA Mars Reconnaissance Orbiter, che fotografava il pianeta Marte, sembrano indicare la presenza di acqua allo stato liquido . Per decenni, gli scienziati avevano cercato sul pianeta rosso senza rilevare acqua liquida. Lo scorso agosto, però, gli scienziati hanno trovato decine di canali in tutto l'emisfero meridionale di Marte
dove veri e propri canali non rilevati in precedenza compaiono e scompaiono a seconde delle stagioni. Quando il pianeta si riscalda, i canali a appaiono, ma scompaiono con il freddo. Gli scienziati pensano che possa trattarsi dell'acqua che diventa liquida quando il pianeta si riscalda. Le sequenze di immagini dal cratere Newton dal cratere Horowitz mostrano questi canali che appaiono e si diramano in decine di altri canali che rimangono per mesi fino al ritorno della stagione fredda, per poi sparire. Nel cratere  Newton , le foto indicano circa  1.000 di questi canali. Se confermata, la scoperta potrebbe radicalmente cambiare la nostra comprensione di Marte, dando supporto alla teoria che il pianeta una volta era molto più umido e caldo, e potrebbero aumentare le probabilità di vita aliena. Uno scienziato però sosteneva che il pianeta rosso fosse stato la sede di una civiltà avanzata. Vissuto tra la fine del diciannovesimo e l'inizio del ventesimo secolo, Percival Lowell, grande astronomo statunitense, fu fondatore e direttore dell'osservatorio Fagstaff in Arizona. Ma  Lowell, non fu l'unico a fare questa scoperta. Un nostro astronomo Italiano, Giovanni Schiaparelli, nel 1877 scoprì numerosi canali su Marte, solo che non si prese la responsabilità di attribuirle ai marziani. Lowell invece, continuò ad approfondire la sua teoria, scoprendo che i canali si diramavano per migliaia di chilometri. Infatti credeva che si trattasse di un disperato tentativo da parte dei marziani di salvare il loro pianeta un tempo ricco di vegetazione. Teorie ai confini della scienza a parte, Lowell sarà ricordato nel mondo scientifico, infatti proprio dal suo osservatorio, nel 1930, l'astronomo Clyde Tombaugh scoprì l'esistenza di plutone.

questo articolo è stato scritto in base a ricerche personali condotte sul sito della Nasa e Astrobiology. Si può riprodurre l'articolo citando la fonte con link attivo.

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